Fotografia
e arti visive

La ricerca continua

La ricerca di Pazza Idea è sempre orientata verso la scoperta delle differenti espressioni artistiche e l’area di interesse delle Arti Visive è più ampia di quanto si possa immaginare. 

Partendo dalla fotografia come metafora dell’arte contemporanea, come strumento fondamentale per l’interpretazione della contemporaneità, passando per ulteriori sfumature e declinazioni delle arti visive, si scoprono eccezionali occasioni di intreccio con la letteratura, il cinema e la medialità in genere, con particolare attenzione alla nuova frontiera digitale.

La fotografia rappresenta una vera e propria svolta epocale, una rivoluzione assoluta: la macchina fotografica diventa lo strumento imprescindibile per documentare, raccontare e rappresentare luoghi, persone, eventi ed emozioni. Da lì partiamo per avventurarci nel fantastico mondo della narrazione a 360 gradi.. Alcuni tra i più e le più autorevoli rappresentanti di quest’arte hanno abitato gli spazi del nostro festival: venendo a farci visita, con una loro mostra, con le loro suggestioni, con la loro presenza anche in digitale. Avere con noi la regina indiscussa della fotografia, Letizia Battaglia, è stato come assistere a un sogno che si realizzava: sale inondate da una luce speciale, dialogo spontaneo col pubblico, presentazione della sua superlativa mostra e un ricordo indelebile ancora sulla pelle.

Un’altra mostra che ha lasciato il segno è stata quella di Tina Modotti, che diceva di sé “Mi considero una fotografa, e niente altro”; ebbene, per noi è artista a tutti gli effetti. Numerose le mostre fotografiche o di altre arti visive che hanno ravvivato i nostri spazi interiori ed esteriori: fotografie, illustrazioni, quadri, tele, litografie e molto altro. 

Conosciuto internazionalmente come la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo, creatore di immagini corporate e campagne pubblicitarie attraverso gli anni, Oliviero Toscani ha dato una lezione di utilizzo e canalizzazione della creatività, attraverso la fotografia, senza precedenti. E ancora la delicatezza di esposizione di Guido Harari, che ha lasciato tutti senza parole con le sue foto senza tempo che immortalano i grandi protagonisti della scena musicale – e non solo – mondiale.

Artisti multisfaccetati che non amano le categorie sono stati tra noi, come Adrian Paci, artista albanese, intellettuale rigoroso e sensibile, in grado di manipolare mezzi espressivi diversi (pittura, scultura, fotografia, videoinstallazioni).

Approdiamo così alla digital Art con curiosità: nuovi strumenti per nuove espressioni artistiche. Il termine arte “digitale” caratterizza un’opera o una pratica artistica che utilizza la tecnologia nel processo creativo o nella sua presentazione in termini di esposizione. Ci stiamo quindi riferendo al design grafico, alla net art, alla fotografia digitale, film, video & animazione, alla realtà aumentata e altre categorie che si avvalgono di strumenti multimediali. Molti rappresentanti di quest’arte hanno gravitato intorno al festival. Molto interessante l’incontro con Federico Clapis, per esempio, che durante la sua vita di artista attraversa varie fasi, accrescendo sempre di più la sua capacità creativa e comunicativa. 

Un passaggio nel digitale che ci catapulta ancora una volta alla tradizionale arte della pittura con i quadri di Graziano Origa. Grande personalità e professionalità quelle di Igort, grande fumettista e sceneggiatore, più volte nostro gradito ospite. In un file rouge di fumetti, si passa da “La cicatrice” di Andrea Ferraris e Renato Chiocca ai fumetti di “Violeta. Corazón maldito” di Virginia Tonfoni e Alessio Spataro. E tantissimi gli illustratori e le illustratrici che hanno presentato la loro arte al nostro pubblico, tra cui Fabio Magnasciutti con la sua timida irriverenza, tra un laboratorio e una mostra di bellissime illustrazioni; e ancora Sonno, con un originale live painting durante un reading poetico musicale; e molte e molti altri.

Ma la passione per la street Art o arte urbana resta viva e degnamente rappresentata da alcuni nostri ospiti, per esempio Manu Invisible che durante il festival ha prodotto una sua opera in diretta ed è stata davvero un’esperienza unica.