Musica

Pazza Idea resta in ascolto

Che la musica sia un linguaggio universale, lo sappiamo tutti; che sia inestricabilmente legata alla poesia, alla letteratura, alle altre arti che ci permettono di leggere il mondo, anche. 

La musica ha il grande potere di superare i confini del tempo e dello spazio e arrivare ovunque. Con la musica non si trasmettono solo melodie, ma idee, messaggi, emozioni e sensazioni con una semplicità suprema. Noi l’abbiamo intuito presto, già dalle prime edizioni del Festival, e abbiamo iniziato a esplorare anche le strade meno battute. Dal concerto/comizio ironico e polemico dell’allora giovanissimo Iosonuncane, poi maturato come cantautore di valore, all’edizione in cui Mannarino ha emozionato il pubblico con le sue storie di umanità palpitante. 

La musica è un formidabile strumento di narrazione e condivisione, ed è per questo che da alcuni anni riveste un ruolo imprescindibile nel nostro programma culturale. Il senso profondo di lasciare a chi ascolta un’eredità che va oltre l’emozione della musica ci ha spinto verso autori e autrici dal tratto inarrivabile. Ognuna e ognuno di loro ha portato la sua voce, la sua creatività, in un appuntamento speciale che ha sempre mescolato in modo straordinario e inatteso la letteratura e la musica. 

Sono state davvero tante le occasioni in cui la musica ha completato il quadro del Festival, in un modo ogni volta diverso. Cristiano Godano, gli Zen Circus, Ginevra Di Marco, Bobo Rondelli, Frankie hi-nrg mc, Riccardo Sinigallia, Mauro Ermanno Giovanardi, Emidio Clementi e Corrado Nuccini, Omar Pedrini sono solo alcuni degli ospiti che hanno arricchito il nostro cartellone, per accompagnarci in un viaggio attraverso l’evoluzione del linguaggio nel panorama musicale degli ultimi 30 anni.

Ma sono stati davvero tanti i momenti di Pazza idea che hanno avuto al centro la musica.

Una narrazione ad alta densità creativa tra musica, cinema e letteratura era il titolo di un incontro che vedeva la proiezione di La musica provata il film diretto da Emanuele Sana, tratto dall’omonimo libro di Erri De Luca, e narrata attraverso una conversazione con Gino Castaldo.

Momento speciale quello con Cristiano Godano,  tra narrazione e poesia, con la sua musica a tratteggiare il lavoro dei cantautori come strumento di rappresentazione del mondo.

Con Luca Scarlini abbiamo raccontato David Bowie, il suo viaggio nell’universo scintillante e caleidoscopico ai tempi di Ziggy Stardust e la rivoluzione musicale e del costume incarnata dal “Duca Bianco”: i confini che sfumano, il glamour che si fa cultura, l’esplorazione e la sperimentazione, dagli anni Settanta a oggi, una visione nuova del presente e profetica del futuro.

Con gli Zen Circus ci siamo presi il tempo per dirci che un nuovo cantautorato in Italia è possibile; con le storie, il fermento, le gioie e i dolori del nostro tempo raccontate con linguaggio e sonorità diverse rispetto al passato, ma con la stessa forza dirompente rispetto a ciò che il mondo pretende da noi.

Un vero e proprio concerto quello di Ginevra Di Marco, una delle voci femminili italiane più belle e amate, massima esponente della world music e del nuovo folk italiano, con uno spettacolo musicale La Rubia canta La Negra, dedicato alla grande cantante argentina Mercedes Sosa, insieme a Francesco Magnelli e Andrea Salvadori.

Reading di e con Frankie hi-nrg mc, il pioniere del rap italiano che ha raccontato sé stesso e l’hip hop in un monologo fatto di parole e musica. In un momento a cavallo tra autobiografia e documentario, con uno stile frizzante e unico, Frankie hi-nrg mc traccia il percorso che lo ha portato a diventare uno dei capiscuola del rap nostrano e, in parallelo, di come a New York è nato nei quartieri più disagiati l’hip hop, la cultura che da alcuni decenni ha invaso tutto il mondo e sta già ispirando la propria terza generazione.

Bobo Rondelli, sempre in musica, si fa interprete dello spirito beffardo, malinconico, orgoglioso della sua Livorno, fondata, come ama raccontare, “da ladri, prostitute e prigionieri politici”; è uno degli ultimi maledetti della canzone e della poesia italiana.

Riccardo Sinigallia ci ha raccontato trent’anni di passione e sperimentazione sopra e dietro il palco, lui che ha cominciato quando aveva dodici anni, e oggi che ne ha più di cinquanta, e con i suoi testi e arrangiamenti ha accompagnato due generazioni, quella passione e ricerca per il rapporto tra musica e testo, tra leggerezza e sperimentazione, tra armonia e sorgenti elettroniche, tra melodramma e punk non è ancora finita. Una visione speciale di chi davvero crede nel potere delle parole.

Omar Pedrini e i suoi musicisti ci hanno condotto in un viaggio musicale alla scoperta delle ambientazioni dei grandi narratori americani, da Sherwood Anderson a Hermann Melville passando per Dos Passos e Whitman, Faulkner e Lee Masters.

Mannarino, considerato uno dei migliori artisti italiani contemporanei, erede della grande tradizione di cantautori come Paolo Conte e Fabrizio De André, in un incontro volto a indagare, attraverso la sua musica e la sua ricerca, i temi che ruotano intorno ai diritti umani, al femminismo e al colonialismo, sui quali sta lavorando negli ultimi anni.

E ancora, ancora, ancora…
Tante davvero le narrazioni in musica che con il potere delle parole hanno costruito universi musicali sempre diversi.