PAZZA IDEA FESTIVAL Icona edizione 2018

Marcello Fois

Marcello Fois (Nuoro, 1960), scrittore e autore teatrale, sceneggiatore per la TV (Distretto di polizia, Crimini) e il cinema (Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni), attualmente vive e lavora a Bologna.

Fra le sue pubblicazioni: Ferro Recente (1992); Picta (Marcos y Marcos, 1992; ristampa 2003); Meglio morti (1993); Falso gotico nuorese (1993); Dura madre (Einaudi, 2001); Tamburini (Il Maestrale, 2004); Memoria del vuoto (Einaudi, 2006); L’ultima volta che sono rinato (Einaudi, 2006); In Sardegna non c’è il mare (Laterza, 2008); Stirpe (Einaudi, 2009, primo episodio della trilogia omonima); Paesaggi d’autore (Diabasis, 2010); Nel tempo di mezzo (Einaudi, 2012, secondo episodio della trilogia Stirpe); Luce perfetta (Einaudi, 2015, terzo episodio della trilogia Stirpe); La formula esatta della rivoluzione (Istos, 2016); Del dirsi addio (Einaudi, 2017); inoltre vanta diverse partecipazioni ad antologie, raccolte di racconti e libri “collettivi”.

È tradotto in diverse lingue. Ha ricevuto nel 1992 il Premio Calvino per Picta e nel 1997 il Premio Dessì per Nulla. Collabora con i più importanti quotidiani e periodici nazionali. Nel 2007, con il romanzo Memoria del vuoto (Einaudi, 2006), ha vinto il Premio Super Grinzane Cavour per la narrativa italiana, il Premio Volponi e il Premio Alassio Centolibri. È un esponente della nuova letteratura sarda. Nel 2012 è tra i finalisti del Premio Campiello con il libro Nel tempo di mezzo, risultato poi vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante. Nel 2016 vince il premio Asti d’Appello con il libro Luce perfetta, mentre nel 2017 vince la prima edizione del Premio Crovi col romanzo Del dirsi Addio. L’infinito non finire (Giulio Einaudi, 2018) è la sua ultima pubblicazione.

Appuntamenti

Quasi Grazia

Un perfetto «romanzo in forma di teatro» intorno alla figura di Grazia Deledda, l’unica donna italiana che abbia vinto il Premio Nobel per la Letteratura.

«Grazia Deledda è una delle nostre madri, e le madri – a differenza dei padri – non si uccidono: si perdonano.»

– Michela Murgia

Al centro, tre momenti della sua vita lontani decenni l’uno dall’altro: il giorno in cui Grazia lascia la Sardegna e tutto quello che rappresenta, il giorno in cui vince il premio piú prestigioso al mondo e il giorno in cui un dottore la guarda negli occhi per trovare parole che non facciano troppo male. In mezzo, la vita tutta. Ed è seguendo con calore quella vita che questo libro non smette mai d’interrogarsi (e d’interrogarci) sulla scrittura, l’amore coniugale, il ruolo della donna e il senso del fare artistico.

Nuoro, 1900. Grazia non ha neppure trent’anni quando decide di trasferirsi a Roma con il marito. La città eterna sembra chiamarla, o forse sfidarla: contro il parere della famiglia, la giovane Deledda si getta a capofitto nel mondo. Stoccolma, 1926. È il pomeriggio che precede la consegna del Premio Nobel: in una camera del Grand Hôtel, marito e moglie si confrontano con tenerezza, entrambi stupefatti, su come sia possibile che la vita li abbia condotti.

Anno di pubblicazione: 2016
Editore: Einaudi