Alla sua cerimonia di ingresso in magistratura era l’unica donna presente e il procuratore generale lesse un brano in cui si diceva che le donne sono adatte solo “per il ricamo e il cucito”.
Era il 1965, la legge che regolamentava l’ammissione delle donne a tutte le cariche ed impieghi pubblici, compresa la magistratura, era di appena due anni prima. Maria Gabriella Luccioli è stata la prima presidente di una sezione della Cassazione e, nel 2013, anche la prima donna candidata per la presidenza della Suprema Corte.
Con le sue sentenze (come quella per la corretta quantificazione dell’assegno di divorzio) ha riscritto il diritto di famiglia e ha affrontato temi controversi come il biodiritto. Sua è, ad esempio, la pronuncia del 2007 su Eluana Englaro che ha sancito il diritto all‘autodeterminazione terapeutica per i malati terminali.
Ha scritto questo libro per “le giovani colleghe, per per far capire loro che bisogna difendere i passi fatti fino a qui”.
I magistrati di sesso femminile in Italia erano 27 nel 1965 (il 6%), oggi sono 5.061 su complessivi 9.543 (pari al 53% circa).