Cos’è stato Pazza Idea festival culturale 2023 - Abitare Trasformazioni news cover

Cos’è stato Pazza Idea. Abitare Trasformazioni

“Gratitudine e riconoscenza, piccoli passi verso la felicità!”

“E io ho il privilegio e la fortuna di farlo ogni edizione di Pazza idea ma, dopo questa edizione 2023 appena conclusa, ne sento ancora più l’urgenza.

Sapere di poter contare su un pubblico numeroso, appassionato, curioso e generoso. In una città, Cagliari, che non delude mai.

Tutte e tutti insieme ce la si può fare, quando si guarda nella stessa direzione, quella della bellezza, dell’approfondimento, della condivisione, dello studio e del lavoro, e gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo. In un anno pieno di inciampi e rinascite, di “no” che diventano “sì”, di ritrattazioni che diventano opportunità.

E allora oggi voglio ringraziare tutti e tutte coloro che hanno contribuito al successo dell’edizione 2023, davanti e dietro le quinte:

Uno STAFF che regala pezzi di vita e lo fa senza risparmiarsi. 

Dei VOLONTARI preziosi che chiedono solo di partecipare a un momento di crescita collettiva. 

Dei TIROCINANTI che una volta laureati doneranno al mondo la loro perspicacia.

Tutte e tutti insieme, solo così riusciremo a trovare sempre il quadrato del cerchio.”

Così la nostra direttrice artistica, Mattea Lissia, chiudeva l’edizione 2023.

Un’edizione speciale che ci ha viste abitare le trasformazioni e mai subirle, una quattro giorni di incontri, laboratori, mostre, reading, musica, panel… che si sono mescolati a emozioni, colori, profumi, sapori, meraviglia e tantissima voglia di stare insieme.

 

Cos’è stato, dunque, Pazza Idea. Abitare Trasformazioni? 

È stato:

  • Grandi ritorni.
  • Entusiasmanti conferme.
  • Belle scoperte.
  • Nuove amicizie.
  • Assolute novità. Alcuni esempi? Speech introduttivi alle serate, interviste radiofoniche durante tutto il festival, playlist su spotify…
  • Un momento delicatissimo e molto commovente dedicato alla giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, il 25 novembre.

 

E cos’altro?

  • Volontar* e tirocinanti super motivat*.
  • Un pubblico sempre più appassionato.

 

Se ci avete seguito, cos’altro avete notato?

Le quattro giornate sono andate così…

 

Un Ghetto gremito e tanti sorrisi: per la prima giornata (giovedì 23 novembre) di #PazzaIdea23 non avremmo potuto chiedere di meglio. 

Con un brindisi abbiamo inaugurato la mostra di Fabio Magnasciutti e dato il via alla serata, proseguita con l’emozionante reading “Gli amori difficili” a cura di Andrea Bosca e le musiche di Luigi Frassetto e Francesco Sergi. 

E poi la chiacchierata densa di ricordi e aneddoti di Fabio Lovino, una carriera dalla parte dei loser. Infine, l’omaggio a Patrizia Cavalli, commosso (e a tratti ironico), ha chiuso la serata. 

 

La seconda giornata (venerdì 24 novembre) si apre con i workshop di Vera Gheno, Pierluigi Vaccaneo e Lavinia Bianchi. Una ouverture speciale di Matteo B. Bianchi ci ha introdotto al pomeriggio del venerdì.I classici di Cesare Pavese proposti da Andrea Bosca, Francesca Berardi e Pierluigi Vaccaneo, la letteratura contemporanea di Veronica Raimo, Paolo Milone e Matteo B. Bianchi, l’attualità e i diritti delle minoranze secondo Vera Gheno, Giulia Siviero, Giusi Marchetta ed Ester Cois… e infine la poesia che strazia il cuore, quella di Patrizia Valduga, interpretata da Maria Loi e il bandoneon di Daniele di Bonaventura: quella di venerdì 24 è stata una seconda giornata spettacolare! 

 

È curiosa la circolarità che ha segnato gli eventi della terza giornata (sabato 25 novembre) di #pazzaidea23: è iniziata nel segno del cantautorato e la scrittura delle emozioni con Ilaria Porceddu, è proseguita con lo speech di Ilaria Gaspari anch’esso fondato sulla capacità umana di comunicare le emozioni ed abitarle, e il dialogo della filosofa con lo scrittore Roberto Cotroneo, che ci ha portati in una dimensione di rflessione su noi stessi, sul nostro profondo. La serata si è poi conclusa con le poesie in musica della cantautrice Maria Antonietta.

Ma non finisce qui, perché nel mezzo abbiamo incontrato altri ospiti pazzeschi e pazzesche. Dapprima con i laboratori di Mafe De Baggis e Filippo Pretolani, di Ilaria Gaspari e di Fabio Magnasciutti, oltre a quello di Ilaria Porceddu. Durante il lungo pomeriggio sono state con noi: Annamaria Testa, Francesca Lagioia, Mafe De Baggis, Giada Arena, Silvia Semenzin, Beatrice Cristalli, Florinda Fiamma: ci piace considerarle un girl squad di esperte nel campo della comunicazione, delle nuove tecnologie e dei linguaggi. Se ve le foste perse, e speriamo di no, vi invitiamo a recuperare i loro lavori!

Un commovente momento di condivisione, quello dedicato alla giornata del 25 novembre, per l’eliminazione della violenza sulle donne, ci ha restituito appieno la potenza della condivisione, il potere delle parole, la necessità di parlarne insieme e a gran voce, insieme a tant* ospiti, allo staff, al pubblico, ai volontari…

 

Domenica 26 si è chiuso #pazzaidea23 con eventi eccezionali!

Leo Ortolani e i suoi Tarocchi all’insegna dell’autoironia, l’emozionante reading poetico di sponda in sponda a cura di Yari Selvetella (ma quanti eccelse attrici e straordinari attori ha la Sardegna? E W le donne iraniane!) hanno animato la mattinata.

Già dal primo pomeriggio la frenesia dei preparativi del gran finale era palpabile. In un crescendo di attesa abbiamo incontrato Melania Mazzucco e le sue meravigliose artiste, Sonya Orfalian e i suoi piccoli armeni, John Ironmogner e l’orso polare. 

Milo De Angelis e Viviana Nicodemo ci hanno regalato dei momenti di altissima poesia, e il cantautore Giovanni Truppi una chiacchierata intima e raccolta. 

È stato bello esserci, è stato bello abitare insieme le trasformazioni.

La scia di bellezza continua con #PazzaIdea23, in attesa di #PazzaIdea24